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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

1° Maggio

Buona Festa del Lavoro a tutti i lavoratori, a tutti coloro che cercano occupazione e a tutti coloro che cercano di migliorare la propria o altrui situazione dandosi da fare, offrendo il proprio contributo, facendo volontariato. In bocca al lupo!

Valutare un Investimento in Comunicazione: ROI, Costi Nascosti e Costi-Opportunità

Gli investimenti in comunicazione in tempi di crisi sono molto attentamente selezionati dalle imprese. Spesso tendono a essere considerati una spesa anziché un investimento – e una spesa superflua rispetto ad investimenti sul prodotto o sul commerciale. Gli aforismi in merito si sprecano, ma vorrei andare a fondo sugli errori “tecnici” di valutazione che spesso anche gli esperti commettono nelle valutazioni degli investimenti in comunicazione e pubblicità. Cominciamo? Via! Ecco i 4 errori di valutazione che più spesso ci fanno perdere preziose opportunità competitive mettendo da parte investimenti fondamentali in comunicazione e pubblicità, col rischio di desertificare la nostra immagine. 1) Non si può misurare il ROI di un investimento in pubblicità. ERRORE! Un buon medium o un buon prodotto di comunicazione e pubblicità fornisce dati precisi e spesso certificati o controllabili dello share, della diffusione e dell’efficacia delle proprie azioni, per cui si può sceglier

Social Network per le Aziende: Quanti, Quali e Perché

Da un anno circa, ormai, anche in Italia la maggior parte del traffico web ormai è mobile e passa per social network e app , oltre o piuttosto che per portali e motori di ricerca . Possono le aziende permettersi di ignorare i social network? Ovvero, invertendo il senso della domanda, quanto possono guadagnare dalla comunicazione sui social le aziende , anche piccole o artigianali o personali? Dipende da cosa fanno, a chi vogliono rivolgersi (target) e quali sono i social network. Vediamo un po’ di dati , facilmente reperibili su internet, ma che ci danno con immediatezza il quadro della situazione. Il 58% della popolazione italiana usa Internet. Il 42% della popolazione italiana usa Facebook attivamente. I due dati non sono poi così distanti. Stiamo parlando di 26 milioni di utenti Facebook su 35 milioni di utenti internet totali. Non si può dire certo che Facebook sia un gioco da ragazzi! I mobile device (smart-phone, tablet ecc) usati per navigare sono oltre 9

Tendenze 2015 per l’ecommerce

L’ecommerce è una realtà mondiale, che trova l’Italia – specie le PMI – ancora un po’ sulla difensiva. Amici, pensateci se non l’avete ancora fatto! È un canale di acquisto che ormai è entrato nelle vite quotidiane della maggioranza delle persone attive, per un viaggio, un biglietto aereo, le scarpe, pagare le tasse, la banca ecc. Perché non dovrebbe andare bene per la vostra attività? Nel 2015 si riconfermano con forza i trend degli ultimi tempi. Diamoci un’occhiata insieme. 1) Siti mobile e app : più di metà degli utenti si connette da smartphone o tablet. I siti responsive e le app sono largamente ricompensati dalla maggior fruibilità. Inoltre l’algoritmo di Google dà la preferenza ai siti mobile-friendly nell’indicizzazione proprio dai primi mesi di quest’anno; anzi non mostrerà proprio più quelli adatti solo ai desktop sugli smart-phone. Sicuri di voler rinunciare al 70% del mercato (in proiezione)? 2) HTTPS : la sicurezza innanzi tutto! Nel 2015 sarà meglio valu

La Customer Experience: Cosa dà Soddisfazione Oggi?

"Oggi vado a fare shopping…" o "Oggi mi compro un bel paio di scarpe"? Questo è il problema! E non pensate che sia un problema da donne, è un problema da Top Manager! Scherzi a parte, si tratta di capire se oggi i drive di acquisto si sono spostati – e quanto – dall’oggetto all’esperienza, sia online sia nel cosiddetto mondo reale . Che poi sono reali entrambi, come i fatturati che producono, si tratta solo di canali diversi. Insomma, si tratta di capire quanto sia importante nel 2015 l’oggetto con i suoi attributi rispetto all’esperienza di acquisto, soprattutto rispetto alla determinazione finale dell’acquisto stesso (compro/non compro) e alla decisione di dove comprare (compro qui/compro altrove), sia nel retail sia online. Quando il cliente medio decide l’acquisto decide solo compiendo una valutazione razionale in base a prodotto, packaging, prezzo e alla sua disponibilità/accessibilità? Direi di no! Altrimenti qua o là sarebbe tutto lo stesso. Dob