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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

I gattini e le aziende: successi e fallimenti su Facebook

Perché i gattini hanno tanto successo su facebook? Perché invece molte aziende non riescono a comunicare – e tanto meno a vendere - tramite i social network? I primi tre argomenti che mi appaiono evidenti sono questi. 1)    Le persone (in Italia) usano Facebook ancora soprattutto per divertimento e per comunicare tra conoscenti, a livello informale. I gattini sono divertenti, le brugole un po’ meno. Le brugole diventano interessanti nel momento in cui ci si costruisce attorno qualcosa di divertente o emozionante: un video spiritoso, un fumetto carino… Mi ricordo ancora un video virale di una carrozzeria (!) con dei gatti intervistati in vicentino. 2)    I gatti sono di solito fotografati. Li vedi e sorridi. Foto, brevi video e testi flulminanti sono ok . I contenuti aziendali invece di solito sono espressi con testi poetici, immaginifici, precisissimi e... lunghi da morire . O con video lunghi da morire. 10 minuti sono impossibili! Facebook è visual, veloce, breve.

Ma cosa vogliono i clienti?

Quante volte un cliente ti ha fatto delle richieste pazzesche? Quante volte non ti sei capito con un tuo acquirente? Parliamo di customer satisfaction , ovvero, di come fare contenti i clienti. Per affrontare questa questione cruciale teniamo conto innanzitutto che la maggior parte delle volte la valutazione della qualità da parte del cliente è profondamente diversa da quella che elabora il produttore/professionista/venditore . Perchè? Ma perchè il produttore o commerciante o professionista per deformazione professionale tende a formulare una valutazione tecnica della qualità. Il cliente valuta invece la qualità globale del servizio ottenuto oltre al bene in sè. E comunque, nella maggior parte dei casi, il cliente è meno qualificato del venditore. Quindi, se vendi dei dolci buonissimi e bellissimi come quelli della foto, che siano a base di margarina o di burro, NON parlare della composizione, ma esalta le loro qualità migliori con una confezione che le ponga in risalto e

La crisi e la vendita... delle chiese

Se dico che tutti hanno bisogno del marketing, intendo proprio TUTTI. Guardate la foto qui sotto; è una provocazione, ma NON è un fotomontaggio. L'ho scattata personalmente qualche tempo fa in un paesino in Scozia. Prima o poi qualsiasi cosa può diventare oggetto di scambio e quindi può finire sul mercato. Il buon fine della compravendita sarà effetto delle politiche di marketing che saranno dispiegate. Banalmente: prezzo, piazzamento, prodotto e pubblicità giusti - questo per farla proprio semplice. ;-) Se la Chiesa Scozzese - certo non composta di stolti - è ricorsa a un'agenzia specializzata per vendere questo suo bene immobile, cosa fa presumere ai tanti commercianti o piccoli/medi imprenditori italiani di poter continuare a fare da soli? Eppure un cartello è facile da appendere... The Church of Scotland - FOR SALE ... Aiutino: il lavoro di chi vende non si ferma al cartello: comincia con il cartello! Bisogna trovare i clienti potenziali giusti (target